sabato 5 dicembre 2009

Dolci al cucchiaio - Piña Colada Ice in Coconut Chest

Gelato ananas, cocco & rum in guscio di noce di cocco




◊ Ingredienti ◊

1 lattina da 400gr di latte di cocco (ce ne serviranno tra i 250 ed i 300 grammi)
1 lattina di ananas in succo (ce ne serviranno tra i 250 ed i 300 grammi più uno o due cucchiai di succo)
1 noce di cocco ogni due persone
250gr panna fresca
150+gr di zucchero
3 cucchiai di rum bianco
1 cucchiaio di glucosio
Attrezzi utili
1 cacciavite o 1 cavatappi
1 martello
1 tagliere


◊ Procedimento ◊

Si frullano al minipimer alcune fettine di ananas per un peso di non più di 300gr, aggiungendo un paio di cucchiai di succo della lattina. Possibilmente non scaduto... Cough, cough...
Si aggiunge una pari quantità (anche un pochino di più) di latte di cocco e si mescola insieme con una parte dello zucchero, specialmente se usate quello semolato normale. Io ne avevo una parte a velo e una parte no, per questo l'ho diviso.
Con la restante parte di zucchero, nel mio caso quello a velo, si monta leggermente la panna (consistenza semimontata) e si incorpora al composto precedente, aggiungendo 3 cucchiai di rum; una tazzina è pure meglio!  
Si aggiunge il glucosio, si gira a mano con la frusta in modo da far sciogliere bene il glucosio e, assaggiato per sentire se va bene come dolcezza, si versa il composto nella gelatiera. La mia, con il compressore, ci ha messo circa una ventina di minuti prima di fermarsi.


 
Se volete presentarlo nelle due metà di una noce di cocco come coppa, procedere quindi MOLTO ATTENTAMENTE nel modo seguente.
Il cocco presenta tre incavi a un'estremità; uno di essi è morbido e facilmente forabile con un cacciavite a stella o meglio ancora con la punta di un comune cavatappi. Fate piano in modo che non vi 'sguilli' dalle mani! Fatto il bucozzo, versare in un bicchiere il latte (ed eventualmente filtrarlo per altri usi).


 
Con la parte a coda di rondine del martello cominciare ad assestare lungo il diametro maggiore dei colpetti decisi tenendo con l'altra mano il cocco, nella sua parte inferiore. Con un po' di pazienza comincerete a sentire cambiare il rumore, per cui sarà anche più semplice percepire la linea da seguire. Procedere alternativamente per le due semicirconferenze, finché comincerete a vedere la formazione di crepe. Quando vedrete che le due parti cominceranno a distanziarsi basta aprire semplicemente con le mani.
Toglietevi dal capo di ottenere un taglio bello netto (e se ci riuscite non fatemelo sapere ), l'importante è ricavare due metà abbastanza regolari.


 
Io avendo due martelli del cavolo, l'ho scampata bella... In pratica la parte di ferro è uscita dal manico... Ma per fortuna, facendo piano, è caduta in basso, sul tavolo, e non è schizzata in alto verso la mia faccia! Ho proseguito impugnando la parte di ferro direttamente con la mano!

 

Quindi occhio ai martelli ballerini! Accertatevi che siano belli saldi, altrimenti teneteli direttamente sulla parte di ferro.

Servire quindi il gelato nelle due metà e...
Per decorare:
Possiamo usare o le fettine di ananas avanzate, magari fatte caramellare un po', oppure qualche fettina di cocco tagliata sottile con la mandolina o della farina di cocco o ancora, come ho fatto io, con dell'ananas disidratato (ho usato quella della linea Noberasco).
Io avevo fretta ed ho utilizzato il latte di cocco in lattina, ma credo che dal latte e dalla polpa del cocco stesso (a quel punto serviremo il gelato nei soli gusci esterni, che tra l'altro non butteremo perché possiamo sempre riutilizzarli come contenitori, centrotavola o posacenere) si possa ricavare qualcosina di interessante e mangereccio.

Io sono in attesa di deciderne la sorte ancora... Per adesso ho messo a bagno la polpa ricavata incidendola a piccole parti, facendo piano piano leva con un coltellino appuntito; attenzione! Rivolgete la lama all'esterno! C'è il rischio di farsi male!

domenica 4 ottobre 2009

Le merende di una volta - Cotognata


Di questa ricetta ne esistono come al solito diverse varianti locali. Quella che ho cercato di ottenere io in realtà è quella dal bel colore rubino che mio padre ogni tanto porta da Lecce. Invece mi è venuta molto più chiara, rosata, suppongo per il minor tenore di zucchero che non fa in tempo a caramellare. Quella che mi porta lui è una forma unica, parallelepipeda, liscia. Io invece l'ho fatta in modo da ottenere dei quadratini da ripassare nello zucchero semolato (meglio sarebbe invece lo zucchero cristallizzato); simil-gelée insomma!

Ho seguito una ricetta che avevo, ma per la cottura in forno ho usato il metodo indicato qui. Chi abita in luoghi caldi ovviamente può far asciugare per qualche giorno all'aria senza problemi (cfr. Marmellata Di Mele Cotogne In Formine).


Gli ingredienti sono semplici: per ogni chilo di purea di mele serve mezzo chilo di zucchero. Un limone per l'acqua di conservazione dei mezzi di mela via via che si tagliano.


Ho pesato 5-6 mele cotogne fino a raggiungere più o meno il chilo e mezzo; le ho lavate sotto l'acqua e con l'aiuto di uno spazzolino ho tolto bene la peluria, insistendo sulle pieghe e sui poli. Le ho asciugate, ho asportato le parti esterne ammaccate e le ho aperte. Le mele vanno tagliate a tocchetti senza sbucciarle, "sbacandole" bene (occhio ai vermetti! Image ) e immergendole rapidamente in acqua acidulata per evitare che anneriscano. Io ho usato un lime perché non avevo il limone.

Ho preso le mele scolandole dall'acqua in eccesso e le ho messe in un ampio tegame con il fondo spesso insieme a un bicchiere e mezzo di acqua. Si lasciano cuocere con il coperchio leggermente spostato per evitare la formazione di eccessiva condensa, finché diventano morbide. Prestare attenzione ché non attacchino ed eventualmente aggiungere un bicchiere d'acqua che deve tuttavia essere assorbita.

Si passano quindi le mele al passaverdura con i fori medi (io ho usato quello del mio robottino) e si pesa così la purea ottenuta: la mia pesava 1,2 Kg.
Ho quindi aggiunto la metà in peso di zucchero (poco più di 600gr in questo caso), si mescola bene in modo da evitare ammassi zuccherini che potrebbero bruciare e si rimette sul fuoco (basso) per circa un'ora, un'ora e un quarto... Attenzione! Sempre mescolando attentamente, perché rischia di attaccarsi! Io vi dico solo che mi sono venuti quasi i calli fra pollice e indice a furia di mescolare! Ho dovuto prendere due presine e interporle tra mano e mestolo, perché alla fine, raddensandosi il composto, diventa davvero faticoso e l'attrito del legno sulla mano si fa sentire (ho delle macchie rosse ancora stamani!) Image !
La purea dovrebbe essere pronta quando la vedete staccarsi dal fondo, un po' come accade nell'impasto per i bigné.

A questo punto ho steso la cotognata in una teglia di alluminio 30x40, rivestita di carta forno, aiutandomi con una spatola per lisciarla (non troppo bene in realtà ). Attenzione che, freddandosi, l'impasto vi torna indietro, quindi cercate di essere più veloci di me!
Si inforna a 100°C (forno già caldo ovviamente) mantenendo leggermente aperto lo sportello (ho incastrato nella porta un mestolo di legno) finché non vedrete che si asciuga. Io ho provato a sentire l'impasto con uno stecchino, perché dovrebbe asciugarsi bene anche dentro... Ma ieri era tardi e non volevo fare le 2 di notte... Per cui mi sono accontentata di una cosa veloce.
Una volta asciugato il lato superiore, si toglie la teglia dal forno, si fa freddare (io ho fatto solo intiepidire), si dispone un altro foglio di carta forno sopra e si capovolge il tutto, rimettendolo nella teglia, in modo da far asciugare in forno anche la parte che prima era di sotto.



Una volta sformata la cotognata, la si taglia a quadretti, la si passa nello zucchero semolato (io, per non esagerare, alcune le ho zuccherate solo nei bordi) e la si lascia asciugare all'aria, magari coperta da una garza.



Si dovrebbe conservare bene per diversi giorni a temperatura ambiente, avendo cura di lasciarla respirare.

domenica 27 settembre 2009

Torta "hot" zucca e cioccolato


La ricetta nasce dal fatto che un mio zio pensando di farne marmellata, aveva cotto circa un Kg di zucca con un etto di zucchero. Chiarito che non avrebbe mai potuto marmellatare con quelle dosi, mentre io mi sono messa a pensare a come poter utilizzare quella che altro non era che polpa zuccherata di zucca, lui ha nel frattempo provato a ricuocerla aggiungendo pesche e mele... Ma il risultato era comunque ben lungi dall'essere paragonabile ad una marmellata. Per cui, dopo aver trovato questa ricetta di Marble, mi sono lasciata ispirare e ho tirato fuori questa!


Ingredienti
  • 300gr farina di mais fioretto
  • 150gr farina con amido
  • 300gr circa di polpa di zucca già cotta
  • 150gr zucchero
  • 120gr burro
  • 4 uova
  • un bicchierino di liquore Strega
  • 1 bustina di cremor tartaro
  • mezza tavoletta di cioccolato fondente
  • zenzero in polvere
  • peperoncino in polvere

Procedimento


Ho montato burro zucchero e uova, stando un po' alta con le dosi di burro, in quanto c'era il timore che l'impasto non reggesse, per via anche dell'umidità dalla zucca.
Ho aggiunto la purea di zucca 'fruttata', dello zenzero in polvere e un bel goccio di liquore Strega come consiglia Marble (un liquore a tema Halloween!).
Ho setacciato assieme le due farine e le ho aggiunte piano piano continuando a mescolare con la frusta. Ho aggiunto il cremor tartaro all'ultima parte di farine rimaste e finito di mescolare il tutto, ottenendo un composto abbastanza denso, al contrario di quello di Marble; diciamo quasi come quello dei muffins.
Ho imburrato uno stampo di 28cm di diametro e cosparso di zucchero per metà bianco e per metà di canna (tipo fine).
Ho messo metà impasto, facendolo assestare con un paio di colpetti alla teglia, e ho colato a filo del cioccolato fondente che ho fuso nel microonde e a cui ho aggiunto una bella spolverata di peperoncino (un cucchiaino bello colmo direi).
Ho ricoperto con il restante impasto e di nuovo colato il cioccolato sopra.

Infornato nel forno (ventilato+statico) a 170°C circa per 35 minuti. Fa fede la solita prova stecchino.

Il risultato è un dolce da inzuppo, asciutto ma non sbricioloso, perfetto per la colazione, con quel qualcosa in più dato dal pizzichino. La zucca non si sente più =)) ma in compenso si avverte bene il carattere rustico dato dalla grana della farina di mais.


venerdì 25 settembre 2009

Biscotti al burro con mou al cocco


Questi biscottini sono nati dall'esigenza di impiegare del mou fatto in casa a base di latte di cocco che un'amica del sito di cucina che frequento ha scovato su veganblog.it. Volendo seguire una specifica ricetta per i frollini mi sono però ritrovata, tanto per cambiare, con delle farine scadute... Per cui ho variato un po' gli ingredienti in base alle mie disponibilità! A dire il vero sono venuti un po' troppo burrosetti (forse la farina di mais è troppo fine per quella quantità di burro), ma sono stati in ogni modo spazzolati!

Ingredienti
  • 110gr farina 00
  • 50gr farina di mandorle
  • 35gr farina di mais fioretto
  • 125gr burro morbido
  • 60gr zucchero a velo
  • 1 uovo
  • cacao qb
  • zucchero semolato per il rotolamento

Procedimento

Montare il burro con lo zucchero, aggiungere l'uovo, le farine e il cacao (a occhio). Si ottiene un composto molto morbido, quasi difficile da lavorare a mano. Chi ha la sparabiscotti dovrebbe forse provare ad usarlo con essa. Formare delle palline e rotolarle nello zucchero semolato, formare con la punta del dito una fossetta al centro, abbastanza profonda, e posizionarle ben distanziate in un foglio di carta forno sopra una teglia (spanceranno un po' in cottura infatti). Io ho cotto nel microonde (un Whirlpool JT359) utilizzando la teglia metallica in dotazione, rivestita di carta forno, con la funzione sesto senso (ventilato+mi
croonde con pre-riscaldamento; food "3") per 13 minuti. Una volta cotti, si lasciano freddare, si riempiono le fossette con il mou al cocco e si decora con del cioccolato fondente fuso, avendo l'accortezza che non sia troppo caldo, onde evitare che il mou si sciolga e strabordi. Li ho conservati per qualche giorno in frigorifero.


QUI trovate tutti i riferifmenti, con tanto di links, che hanno ispirato questa ricetta.

giovedì 24 settembre 2009

Dolci al cucchiaio - Bavarese al mango e latte di mandorla con lemon curd

 Bavarese al mango e latte di mandorla
con lemon curd

Una ricetta giusta giusta per farmi conoscere... Dovete sapere che molto spesso mi ritrovo a dover utilizzare di corsa degli ingredienti che sono in fase di scadenza (o magari già scaduti) e siccome non mi piace buttare le cose se non vedo almeno un strato di muffa di mezzo cm, :D cerco sempre di capire se sono utilizzabili o meno. In questo caso avevo del latte di mandorle e un mango che imploravano di essere consumati al più presto, per cui non ho potuto tirarmi indietro... E da golosa quale sono li ho trasformati in un estivo dolce al cucchiaio, con la consapevolezza di dovermi scontrare con il mostro sacro: la colla di pesce! Ma veniamo al dunque!


◊ Ingredienti

2 manghi: al netto degli scarti, 630gr circa
1 pesca: 120gr circa100 zucchero
300gr panna montata
200gr latte di mandorla
mezzo limone spremuto (meglio se si usa un lime)
25-30gr di fogli di colla di pesce
lemon curd per guarnire


Procedimento

Una volta sbucciati, si tagliano a pezzi i due manghi e la pesca, si irrora con il succo di mezzo limone (o di un lime) e si passa tutto al minipimer che, rispetto al classico frullatore o mixer, riesce ad eliminare molto bene la parte filamentosa del mango... Ed è pure più facile da pulire (hai detto scànZete, come si dice dalle mie parti!! Mica roba da poco eh!).

In una ciotola fatta raffreddare in freezer si monta la panna mentre si fanno ammorbidire in acqua fredda i fogli di gelatina.

Sciolta la gelatina in un paio di cucchiai di latte di mandorle, sul fornello o nel microonde, si aggiungono alla polpa di frutta il latte di mandorla e la panna montata; mi raccomando, per incorporare bene la panna senza smontarla, utilizzare una spatola procedendo con cauti movimenti dal basso verso l'alto.

Se si trova difficoltà ad incorporarla usare, sempre con attenzione, una frusta, facendo dei cerchi sulla superficie, in modo da 'frantumare' i fiocchi di panna.

Versare il composto in uno stampo da 22cm di diametro o in più stampini monoporzione e far rassodare in frigo per qualche ora. Una volta sformato guarnire con del lemon curd aiutandosi con un piccolo cono di carta.


Annotazioni

Ho indicato tra gli ingredienti una quantità di gelatina maggiore di quella che ho usato io (circa 22gr), in quanto, come anticipato sopra, non sempre riesco ad azzeccare la quantità giusta per la consistenza che voglio ottenere. E infatti in questo caso ho ottenuto più una mousse che una una bavarese, anche se, devo dirlo, preferisco questa consistenza a quella collosa e compatta!

Altra cosa: il sapore del latte di mandorla svanisce un po', coperto da quello della frutta. Occorrerebbe forse aumentarne la dose (diminuendo magari la panna) e regolare di conseguenza la quantità di colla di pesce.